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Verdone C.

IL WELFARE AZIENDALE COME OPPORTUNITA’ DI RILANCIO DELLA PRODUTTIVITA’ NELLE IMPRESE.


Dialogando con alcuni imprenditori ho potuto constatare quanto poco si conosce delle opportunità offerte dalle nuove norme sul welfare aziendale sia in termini di riduzione del cuneo fiscale sul costo del lavoro che sul rilancio della produttività attraverso l’erogazione di nuovi benefit per i dipendenti.

Tale mancanza di comunicazione nei confronti di imprenditori e dipendenti è emersa chiaramente anche durante “HR FORUM” organizzato a Roma lo scorso giugno dallo Studio Donati (associazione professionale tra consulenti del lavoro con sede a Roma, ma attivo in tutta Italia, in collaborazione con Adp, azienda mondiale leader nell'amministrazione e gestione delle Risorse Umane) in cui si è fatto il punto della situazione tra “luci ed ombre” delle novità apportate dal legislatore in materia di welfare aziendale e jobs act per i lavoratori autonomi.

Quindi prima di esaminare quali vantaggi ed incentivi sono stati introdotti, anche nell’ultima legge di stabilità, bisogna sottolineare l’importanza di un’adeguata informazione rivolta al mondo delle imprese affinchè colgano appieno la possibilità di rilanciare la redditività aziendale attraverso una maggiore attenzione a bisogni primari e voluttuari dei dipendenti e collaboratori.

Un’idea potrebbe essere quella di coinvolgere tutte le associazioni di categoria e prevedere, nel corso delle varie assemblee territoriali, un intervento da parte di un esperto, per esplicitare i punti salienti delle norme in questione.

Torniamo ai vantaggi per aziende e lavoratori relativi alla conversione del c.d. “premio di risultato” in beni e servizi erogati sia direttamente che indirettamente dall’Impresa.

Nella legge di bilancio 2017 sono stati aumentati gli importi massimi relativi al premio di risultato concedibile in beni e servizi a 3.000,00 euro lordi per dipendente (4.000,00 euro lordi per le aziende che coinvolgono i lavoratori nell’organizzazione del lavoro), inoltre è stato innalzato anche il limite del reddito annuo massimo di riferimento da € 50.000,00 a € 80.000,00 ampliando considerevolmente la platea dei soggetti che possono beneficiare di questo trattamento.

Il risparmio fiscale e contributivo è totale, in quanto gli importi erogati come premio di produzione e benefit convertiti in beni e servizi (anzichè in denaro) sono totalmente esenti come possiamo dedurre dalla tabella che segue:

Il complesso panorama dei beni e servizi erogabili come welfare aziendale comprende moltissime aree di intervento: dall’istruzione alla cura della persona, intrattenimento, cultura, servizi finanziari, assistenza familiare, previdenza sanitaria integrativa ed altri fringe benefit.

Le positive ricadute sull’azienda non sono soltanto di ordine economico ma anche di miglioramento della visibilità d’immagine, di rafforzamento dell’identità aziendale e consolidando lo spirito di appartenenza da parte dei dipendenti.

Naturalmente un’azienda che ha sviluppato un appetibile sistema di welfare aziendale sarà molto più performane nell’attrarre profili professionali appetibili e orientare lo spirito di gruppo verso una maggiore competitività ed efficienza.

Alla base di tutto quanto esaminato in questo articolo deve essere contemplata la capacità del management aziendale di costruire e sviluppare un efficiente ed efficace piano di “welfare aziendale” considerando l’impatto economico e le ricadute sul rapporto con i dipendenti (migliori condizioni di vita, maggiore interesse all’aumento di produttività, più spirito aziendalista ecc.).

Naturalmente il piano di welfare aziendale deve essere costantemente monitorato, aggiornato e analizzato nella sua attuazione e nel conseguimento degli obiettivi prefissati. Onde poter offrire anche a tutti gli stakeholder una visione d’insieme del sistema welfare adottao in azienda è opportuno redigere annualmente un documento di sintesi sui risultati conseguiti e sulle positive ricadute sull’attività d’impresa, congiuntamente al tradizionale bilancio d’esercizio.


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